STUDIO LAFFRANCHI DI RADIOLOGIA E TERAPIA FISICA
Studio Medico polispecialistico presente in Como dal 1961

 

HERPES SIMPLEX

Si tratta di una dermatite assai comune dovuta al virus neurodermotropo herpes simplex, caratterizzata da eruzioni vescicolari acute e dolorose della mucosa orale o del bordo vermiglione delle labbra.

La forma più frequente di infezione erpetica acuta primaria colpisce i lattanti ed i bambini, ma può verificarsi anche negli adolescenti e negli adulti. Spesso l'anamnesi rivela tracce di un contatto con un adulto affetto da un'eruzione da herpes simplex in atto.

L'infezione virale iniziale nel 90% dei casi passa inosservata, mentre in un 10% la sintomatologia varierà a seconda della sede di ingresso del virus: GENGIVOSTOMATITE, VULVO-VAGINITE, CHERATOCONGIUNTIVITE o con un'ERUZIONE GENERALIZZATA (eruzione varicelliforme di Kaposi (nei soggetti portatori di Eczema diatesico).

Tra le forme sintomatiche la gengivo-stomatite è la più comune e in genere colpisce i bambini nei primi anni di vita e ci si rende conto della sua persenza quando causa disturbi per l'alimenazione: 'Le vescicole, riunite a grappoli, interessano la mucosa buccale, le gengive, la lingua; esse si rompono facilmente residuando minuscole esulcerazioni sanguinanti, o coperte da pseudo-memembrane contornate da un anello eritematoso, molto dolente. E' sempre presente una spiccata adenopatia satellite'. Durante i primi 4-5 giorni il dolore può essere abbastanza intenso da dissuadere il bambino dal mangiare e dal bere. La malattia decorre abitualmente senza particolari problemi per il bambino ed i sintomi scompaiono in 7-10 giorni, tuttavia ci possono essere casi con ampio interessamento sistemico e con viremia fatale nei lattanti e talvolta anche nei bambini più grandicelli.

Dopo l'infezione primaria il titolo anticorpale rimane elevato tutta la vita e limita le successive risposte al virus a piccole lesioni ricorrenti ed occasionali dentro la bocca, sul palato duro, e fuori la bocca, sul bordo vermiglione delle labbra. 

Più frequentemente l'herpes simplex insorge fra le zone di passaggio fra mucosa e cute, ma può insorgere anche in altri distretti del tegumento, quali il naso, le guance, le orecchie, le regioni glutee e le mani: in genere con sintomatologia più intensa (edema spiccato, vescicole di grandi dimensioni, adenopatia pronunciata, evoluzione cicatriziale).

Ugualmente frequente è l'interessamento della mucosa vulvare, uretrale e congiuntivale.

L'herpes simplex recidiva frequentemente e le lesioni si riproducono caratteristicamente nella medesima sede.

Nell'herpes labialis ricorrente i pazienti hanno spesso una sensazione di pienezza, bruciore e prurito delle labbra prima dello sviluppo delle tipiche vescicole, con tessuto eritematoso leggermente sollevato in prossimità del confine tra il bordo vermiglione e la cute perilabiale. La maggior estensione delle lesioni avviene di solito sul versante cutaneo. Una lesione vescicolare può esistere per alcune ore prima di rompersi e trasformarsi in una crosta giallognola. I tessuti sottostanti non sono induriti, ma può essere presente edema di varia entità. Solo di rado le lesioni durano più di 10 giorni.

Le lesioni erpetiche intraorali ricorrenti sul palato o sulle gengive incominciano con piccole vescicole multiple che presto si rompono e si fondono a formare ampie ulcerazioni superficiali a margini irregolari. Attorno ad esse è spesso presente un'estesa zona di eritema.

Eziopatogenesi

Il virus dell'Herpes Virus presenta forma sferoidale con dimensioni di 175 millimicron circa (un millesimo di milionesimo di millimetro), è un DNA virus, della famiglia Herpes Virus, che include anche il Virus Epstein-Barr virus, (la causa della mononucleosi), il virus Varicella-Zoster (che causa la varicella e l'herpes Zoster, o fuoco di Sant'Antonio), e il Cytomegalovirus (che può provocare infezioni molto serie nei neonati e nei pazienti trapiantati d'organo).

Si conoscono due tipi di herpes virus: il tipo I (HSV1) responsabile delle forme cutanee e mucose del cavo orale, ed il tipo II (HSV2) responsabile prevalentemente delle lesioni localizzate alla mucosa genitale.

Dopo la prima infezione il virus, che ha un'affinità neurodermotropa, permane nell'organismo allo stato latente, localizzandosi nel sistema nervoso, come dimostrato dal riscontro di anticorpi specifici sierici in un gran numero di individui apparentemente indenni.

Cause svariate (il lieve trauma insito nella cura dei denti, le abrasioni del bordo vermiglione delle labbra, traumi fisici e psichici, le allergie alimentari, malattie infettive, stati tossici, malattie che provocano febbre od aumento dei ritmi metabolici, esposizioni alla luce solare, stimoli ormonali, stati d'ansia ecc.) possono agire periodicamente come fattori attivanti il virus, provocando la comparsa di manifestazioni erpetiche, cutanee e/o mucose.

La terapia dell'herpes labialis locale consigliata in questi ultimi anni consiste nell'uso di preparati antivirali per uso locale, come gli unguenti a base di vidarabina ed acyclovir che riducono la diffusione dell'infezione e fungono da lubrificanti. L'uso di ghiaccio o cloruro di etile riducono il gonfiore e la sintomatologia dolorosa. Il petrolato tende a ridurre fissurazioni, sanguinamenti e l'autoinfezione per diffusione manuale. 
La terapia sistemica mira a migliorare la resistenza contro il virus. Un preparato con parti uguali di acido ascorbico e bioflavonoidi di agrumi (in compresse da 400 mg per 3 giorni) può far abortire le lesioni o ridurre di molto la durata delle stesse.

Nel caso la sintomatologia impedisse al soggetto di alimentarsi abitualmente o di svolgere le normali attività quotidiane, allora si potrà avere un sollievo con capsule da 200 mg di acyclovir 5 volte al giorno. 

Non esiste una terapia risolutiva per l'herpes simplex.

Va sottolineato che tutte le terapie note sono sintomatiche, cioè si limitano a ridurre i sintomi della malattia, senza agire sulla causa della stessa, anche perché allo stato attuale delle conoscenza è ancora lontana la possibilità di eradicare il virus che si è stabilizzato nel sistema nervoso (corna posteriori delle radici dei nervi).

Partendo da queste basi si può pensare di trattare l'infezione erpetica localmente mediante la LASER TERAPIA, acronimo di L.A.S.E.R. (light amplification by stimulated emission of radiation) utilizzando un SOFT-LASER (laser medico) e, come terapia sistemica, con farmaci ad alta diluizione che fungano da stimolo del sistema immunitario che è sempre implicato nelle fasi di recidiva. Infatti qualunque sia il tipo di stimolo, la causa finale della recidiva nell'Herpes ricorrente è imputabile ad una momentanea riduzione delle difese immunitarie, sufficiente a consentire la replicazione del virus, che permane localizzato nelle fibre nervose.

Il Laser agisce molto rapidamente determinando la denaturazione del virus che si trova sulla superficie lesa. Bastano da una a tre sedute della durata di 1-5 minuti, a seconda dell'estensione delle lesioni.

Fin dal termine della prima seduta il paziente avverte un'evidente riduzione della sintomatologia, quando presente. La guarigione avviene costantemente in un periodo di tempo variabile fra i 2 ed i 4 giorni. 

La terapia sistemica, priva di effetti collaterali, ha lo scopo di rafforzare le difese immunitarie e quindi ridurre la possibilità che l'infezione si ripresenti.

Nella mia esperienza di trattamento delle lesioni erpetiche sia da Herpes Simplex che Zoster (fuoco di Sant'Antonio) e genitale con Soft-LASER terapia, iniziata nell'ormai lontano 1983, ho sempre constatato la costanza dei risultati sopra descritti.

Nell'herpes simplex la guarigione avviene sempre entro 4 giorni, nello Zoster è più lenta, occorrono da 20 a 30 sedute, ma ho potuto osservare in tutti i casi trattati la riduzione dell'importante sintomatologia dolorosa fin dalla prima seduta (della durata media di 20').

Per l'herpes genitale tutto dipende dalla sede delle lesioni, in quanto se profonde non possono essere raggiunte dal fascio luminoso del raggio L.A.S.E.R.

Per sottolineare l'efficacia della Laser terapia nel trattamento delle patologie erpetiche, concludo con un rapido aneddoto: un giorno di qualche anno fa capitò alla mia osservazione una paziente che non rispose al trattamento Laser per la risoluzione di una forma di Herpes labiale. Questo inspiegabile insuccesso, mi indusse a far verificare l'apparecchiatura Laser dalla ditta costruttrice, che rapidamente dimostrò, la ragione del fallimento della terapia. Lo strumento si era esaurito e con la sua riparazione riottenni i risultati clinici voluti.

Questa involontaria esperienza mi consentì di verificare l'effettiva efficacia della terapia con soft-Laser nel risolvere l'eruzione da Herpes labiale.

 

Dott.Alberto Laffranchi